lunedì 24 settembre 2012

Fondo di credito per i nuovi nati per il triennio 2012-2014

Finalmente con la legge di stabilità 2012 all’art.12 è stato prorogatoi, per gli anni 2012, 2013 e 2014, il Fondo di Credito per i nuovi nati. A questo Fondo possono accedere tutte le famiglie, senza limiti di reddito, con figli nati nel triennio indicato. Per esempio chi avesse avuto un figlio o lo avesse adottato entro il 31 dicembre 2012 ha tempo fino al 30 giugno 2013 per presentare domanda ed accedere al prestito agevolato.
Molte sono le banche che permettono di avere prestiti  per importi compresi tra 1.000 € e 5.000 € e rimborsabili da 12 fino a 60 mesi. I tassi di interesse applicati non dovranno essere superiori al 50% del TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) determinato ogni trimestre dalla Banca d’Italia sulla media dei tassi applicati dalle banche. Per quanto riguarda i prestiti personali, il TEGM valido per il trimestre attuale (luglio-settembre 2012) è di 12,34%.
Questo significa che il prestito per i nuovi nati potrà aver un tasso di interesse al massimo del 6,17%. Molte banche hanno un tasso ancora più basso che arriva fino al 5%; questo vuol dire che se richiedete 4000 € da pagare in 5 anni, la rata mensile sarà di circa 75 euro.
Il finanziamento chiaramente può essere utilizzato per qualunque tipo di esigenza, e quando arriva un bimbo spesso si devono affrontare nuove spese...Ben vengano quindi questa ed altre sovvenzioni per le famiglie!

domenica 23 settembre 2012

[Ricetta] - Pasticcini al cocco e cioccolato


Ecco la ricetta della mia amica Giulia per preparare dei buonissimi pasticcini al cocco e cioccolato

Ingredienti per i pan di Spagna:
2 uova | 300 gr farina | 250 gr zucchero | 4 tazzine di latte | 1 tazzina e mezzo di olio di oliva | 1 bustina di lievito

Preparazione 
Mischia gli ingredienti elencati con il frullino e versa in una teglia rettangolare su carta forno. In forno per...dipende dal forno, nel mio circa 15 minuti o 20... Fai delle prove.
 Quando il pan di Spagna e cotto fallo raffreddare e taglialo a quadretti con un coltello che hai tenuto in frigorifero per un po'.
Sciogli a bagnomaria 250 gr di cioccolato fondente e 100 gr. Di burro. Poi aggiungi a questo composto 17 cucchiai di latte e 10 di zucchero, sempre a bagnomaria, mescolando. Imbevi i vari quadretti di pan di Spagna con questo composto.
Raffredda, taglia e rotola nella farina di cocco. Poi metti in frigo e servili  freddi.



lunedì 10 settembre 2012

eBook gratis per bambini

Bimbook è "un blog che raccoglie dal web, i libri e gli eBook gratuiti per i bambini, genitori, educatori ed insegnanti". L'idea mi sembra molto bella e per questo la condivido qui. I libri sono categorizzati sia  per fascia d’età che per area d’interesse, in modo da semplificare la navigazione e la scelta di titoli utili.



Io mi sono scaricata il Manuale di Internet di Geronimo Stilton...
"La guida stratopica delle rete per conoscere assieme a Geronimo Stilton tutti i segreti di Internet. Un manuale gratis per imparare cosa sono i Social Network, i forum , i blog, le chat, i siti, i portali ... inoltre giochi, quiz e indovinelli e un dizionario internet."
Il libro è fatto veramente bene e devo dire che è stato molto utile anche per me :-D


martedì 21 agosto 2012

"Non esiste un problema dei figli, ma il problema dei genitori"

"[...] È puro umorismo dire che, siccome il problema dell' educazione dei giovani interessa la collettività, bisogna risolverlo collettivamente potenziando e finanziando i gruppi di giovani e lasciando a questi gruppi l' educazione dei ragazzi, mentre i genitori riuniti a loro volta in gruppi discutono sul modo migliore di educare i figli attraverso i gruppi. 'Onora il padre e la madre'. Per me il problema dell' educazione dei giovani è tutto lì: impostato e risolto [...] I primi a onorare il padre e la madre debbono essere il padre e la madre. Così come i primi a rispettare i vecchi debbono essere i vecchi. La vegliarda che si addobba, si pittura e scodinzola come una giovanetta e il vecchio bacucco che bamboleggia come un ragazzino mancano di rispetto alla vecchiaia e non possono poi pretendere che i giovani li rispettino. Il padre e la madre devono rendersi onorevoli, comportandosi, cioè, in modo tale d' aver diritto alla stima e al rispetto dei figli. E, per ottenere questo, bisogna innanzitutto comportarsi nel modo opposto a quello consigliato dal sociologo: non rinunciare alle responsabilità e alla coscienza personali creando delle fasulle responsabilità e coscienza collettive. E comportarsi da genitori perchè i figli non vogliono un padre-amico ma un padre-padre e una madre-madre. Ma è troppo faticoso e difficile insegnare ai figli l' onestà comportandosi onestamente. È più facile scrivere ai giornali e alla televisione scaricando l' onere dell' educazione dei figli sulla collettività, sullo Stato e sulle organizzazioni varie. Non esiste un problema dei figli, ma il problema dei genitori."

Tratto da "Vita con Giò" di Giovanni Guareschi (1965)


martedì 29 maggio 2012

Lettera ad una bambina che sta per nascere

"Se mi chiedessero di scrivere una lettera a una bambina che sta per nascere, lo farei così.

Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo a volerti senza pretendere, a guardarti senza riempire il tuo spazio di parole, inviti, divieti? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto d'affetto?

Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni - segnali a volte sfacciati delle nostre assenze - ma di attenzioni. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente.
Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità.

Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore.
Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia.
Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio con curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva.
Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima."

Tratto da 'Non siamo capaci di ascoltarli' di Paolo Crepet

mercoledì 23 maggio 2012

[l.d.p] OL3

Ieri sera è nato "pubblicamente" OL3 (da leggere "OLTRE").
E' stato un incontro  con tante persone che desiderano "vivere il vangelo senza la pretesa di insegnare nulla a nessuno" ma con la voglia di mostrare la bellezza della fede! E' qualcosa di nuovo (#vinonuovoinotrinuovi)...è uno stile di vita, è "...una lettura della realtà che parte da una certezza: cioè che sempre – anche nelle difficoltà, in tutte le difficoltà – vi è una bellezza nascosta. Una bellezza da cercare, svelare e diffondere."

giovedì 9 febbraio 2012

Lettera di una mamma

Leggendo le notizie su i vari quotidiani on-line mi sono imbattuta in una lettera scritta da una mamma al direttore di Avvenire....Il titolo era: "Ho abortito, ora mi fido della vita". La lettera è molto bella e secondo me può far riflettere...di seguito il testo (qui il link diretto).


Caro direttore,

vorrei raccontare la mia storia per tutti i bimbi mai nati e le loro mamme. Sono una mamma di 44 anni; ho due bimbi piccoli. Quando avevo 30 anni ho praticato l’aborto volontario. Non ho preso questa decisione per mancanza di mezzi economici o perché straniera; sono italiana e provengo da una famiglia come tante. La mia povertà esisteva, ma era di natura spirituale e di valori. Oggi so che quella decisione – cioè il no alla vita – la presi chissà quanto tempo prima, forse da bambina
. La mancanza di fiducia in me stessa e carenze affettive irrisolte hanno messo a nudo la mia anima fragile e mi hanno fatto credere che non sarei stata capace di accogliere, accudire e crescere una creatura indifesa. Mi sono spaventata al pensiero di un bambino e ho preferito "eliminare il problema", in fretta e da sola. Non mi sono rivolta ai Centri di aiuto alla vita né a nessun altro; la mia superbia e la paura mi hanno impedito di condividere i miei pensieri e di chiedere aiuto. Negli anni successivi, ho cominciato a capire il grande inganno di quei pensieri e il grave errore commesso. Eliminando il problema, in fretta, avevo ucciso anche me stessa. Ho provato un grande vuoto e poco alla volta, ma inesorabilmente, ho preso coscienza della mia disperazione, insieme ai perché. Grazie al sostegno psicologico e all’aiuto di un sacerdote, ho fatto spazio al mio vissuto e ho curato le mie ferite, che ora guardo con compassione e benevolenza. Sono stata aiutata a guardare in faccia il mio dolore, le mie sofferenze e il rimorso, liberandomi dalle catene del peccato. Sono sprofondata all’inferno e forse proprio attraverso il sacrificio di questa esperienza sono riuscita a generare una nuova persona: me stessa. Ci sono voluti anni, tanti anni e ancora oggi il pensiero di non potere stringere la mia creatura tra le braccia per mia scelta mi addolora, ma almeno riesco a pensarlo e a pregare per lei senza stare troppo male. Riesco a trovare il coraggio di scrivere queste righe. Oggi so di avere girato le spalle al grande amore di Dio per me e al suo progetto di vita e me ne pento. Questo pentimento non riporta in vita mio figlio – e non cambia niente del mio passato – ma riesce a farmi accettare il dolore profondo che mi accompagna. La Chiesa condanna il peccato e oggi so perché; il peccato distrugge, danneggia chi lo compie, ponendolo in una condizione di schiavitù e sofferenza inimmaginabili. Da sola non sarei riuscita a trovare la forza di andare avanti e rinascere e per questo ringrazio Dio Padre e le persone che mi ha messo sulla strada, che mi hanno capito e teso la mano, senza giudicare. L’aborto non libera, uccide il bambino e la mamma; genera uno stato di malessere e un alone mortifero che si trasmette anche alle persone che sono accanto inconsapevoli. La legge sull’aborto non tutela le donne; le lascia libere di farsi del male. Oggi a distanza di anni, tanta sofferenza ha trovato un po’ di pace, anche se le prove della vita ci sono sempre, come per tutti. Dio Padre misericordioso nella sua grande bontà ha saputo guardare il mio cuore, senza abbandonarmi, e ha voluto donarmi la grazia di una famiglia e due meravigliosi figli. Il mio pensiero va a tante persone "normali" come me, che nella loro normalità sono capaci di compiere un gesto così; quante ragazze, donne, capaci di farsi del male. La mia storia, forse, racconta che il dramma dell’aborto volontario non riguarda soltanto situazioni estreme o di emarginazione. C’è chi rifiuta la vita perché non riesce ad accogliere e condividere la propria. A fidarsi della vita. Intorno a noi c’è tanta solitudine e disperazione: la mancanza di dialogo, amore, benevolenza genera anime fragili, persone infelici, comunità infelici, un mondo infelice. Ci sono tante persone di buona volontà, genitori, educatori, sacerdoti e suore che sono un esempio per tutti noi, che forse non vedono le nuove povertà di cui si nutre il male. Forse ciascuno di noi può vedere o aiutare a vedere nello sguardo di chi gli è vicino una richiesta di aiuto e semplicemente può provare a tendere la mano e aiutare la vita. La vita di un bambino prima di tutto. Aiutare una mamma a non abortire e aiutare una mamma cha ha abortito migliorano il nostro cuore e il cuore del mondo.

una mamma, Alzano Lombardo (Bg)


Le dico grazie per ogni giovane donna e, da padre, per ogni giovane uomo che incontrerà le sue parole. - Marco Tarquinio
 

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